sabato 30 maggio 2020

Assassinio sul Cervino

La nostra biblioteca si è arricchita di un bel giallo alpinistico. Lascio la parola a Federico che l'ha letto prima di me.

L’inglese Glyn Carr, pseudonimo di Franck Showell Styles, alpinista, esploratore e scrittore prolifico è l’autore di Assassinio sul Cervino.
Davvero un bel giallo che si legge senza la tensione del thriller e con il gusto di cercare d’individuare il colpevole prima della sua rivelazione.
Scritto nel 1951 ricalca molto lo stile e l’ambientazione british dei romanzi di Agata Christie: un omicidio è commesso da uno dei personaggi elencati ad inizio libro, come gli attori in una commedia. Ci sono più sospettati che nascondono tutti dei segreti che il detective scopre gradualmente rivelando i più clamorosi verso la fine.
Il protagonista della storia è Abercombie Lewker, brillante e originale attore shakespeariano dotato di senso di umorismo ed altrettanto intuito investigativo. È anche un detective privato, seppur dilettante, che ha lavorato nel corso della seconda guerra mondiale con il servizio segreto britannico.
Lewker però è soprattutto un grande alpinista.
In procinto di partire per le vacanze con destinazione Zermatt viene contattato dal suo ex capo dei servizi segreti che lo incarica di seguire Leon Jacot, già membro della Resistenza francese, che punta ora ad una carriera politica.
Anche quest’ultimo è un appassionato alpinista e anche lui è in partenza per Zermatt.
Jacot ha intenzione di scalare il Cervino a tempo di record ma qualcosa non va nel verso giusto e quando Lewker prova a raggiungerlo ne trova il corpo ai piedi della montagna, apparentemente precipitato durante la scalata.
Sembra una fatalità ma l’attore-detective arrivato sul luogo della tragedia scopre subito che non si tratta di un incidente ma di un omicidio. Jacot non è caduto come potrebbe sembrare, ma qualcuno lo ha ucciso con una sciarpa intorno al collo.
I sospettai sono molti: amici, nemici, accompagnatori e avversari politici, tutti presenti a Zermatt e tutti coinvolti nelle indagini.
Man mano gli indizi vengono scoperti. Le varie ipotesi e le ricostruzioni fatte da Lewker e da Herr Schultz, capo della polizia investigativa di Basilea, per arrivare alla soluzione del caso vengono descritte dettagliatamente, dando modo a chi legge di provare a cercare la soluzione del caso.
La descrizione dei luoghi, molto bella e accurata, denota la passione dell’autore per la montagna e la sua competenza.
Merita sicuramente un cenno la prefazione al libro. Scritta da Hervé Barmasse, s’intitola “Il Cervino, attore (non) protagonista”.
Barmasse evidenzia l’accuratezza delle descrizioni paesaggistiche ed alpinistiche e la descrizione degli usi e costumi della società del tempo, i luoghi e le montagne che gli escursionisti e gli alpinisti che si recano nella capitale svizzera dell’alpinismo frequentano.
Secondo il grande alpinista questo romanzo potrebbe essere inserito tra i capolavori della letteratura di montagna e quindi sicuramente nella libreria di chi ama leggere, di chi ama l’alpinismo e la montagna.
Non poteva mancare nella nostra biblioteca.



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