domenica 28 maggio 2023

Gary Hemming e lo spirito dei tempi

Se non dovessi tornare è il titolo dell’ultimo libro di Enrico Camanni, edito da Mondadori. In copertina si vede un uomo biondo, alto, bello come un divo hollywoodiano; il suo abbigliamento da alpinista è tutt’altro che tecnico, anzi direi quasi trasandato con quel maglione sformato e le toppe sui pantaloni. Eppure Gary Hemming era uno dei più forti alpinisti dell’epoca: si era formato sulle pareti verticali della Yosemite Valley e soltanto in seguito si era traferito in Europa per scalare sulle Alpi. Durante la piovosissima estate del 1966 si rese protagonista del rocambolesco salvataggio di due tedeschi bloccati sulla parete ovest del Petit Dru. Hemming salì, nell’imperversare del maltempo, lungo la via diretta dove le migliori guide di Chamonix non osavano neppure avventurarsi.
Non pensate che io abbia spoilerato alcunché: questo che potrebbe sembrare un finale ad alta tensione non è che l’inizio del libro; sapere che il salvataggio andrà a buon fine non toglie nulla al piacere della lettura, vi basti sapere che l’ho riletto appena finito il libro e l’ho trovato avvincente come la prima volta. 
Lo schivo e anticonformista Hemming vive di lavori e amori saltuari, non ha una fissa dimora, si dice che a Parigi dorma sotto i ponti come un clochard. Quando la strepitosa vicenda del Petit Dru rimbalza sui principali rotocalchi parigini il nostro protagonista passa in un batter d’occhi dall’ombra della sua esistenza alla luce accecante dei media. E qui comincia tutta un’altra storia, una storia che si interseca coi fermenti rivoluzionari che porteranno al Sessantotto e gli eventi che segnarono quel decennio di grandi cambiamenti. 
Hemming affronta la montagna con una sua etica particolare, si è dato delle regole che lo portano in conflitto con l’establishment dell’alpinismo, la compagnia delle guide di Chamonix in particolare ma anche con i suoi amici e compagni di scalata: si stimano reciprocamente, si vogliono bene ma hanno sempre qualcosa da ridirsi. Hemming incarna lo spirito ribelle dei tempi, in montagna e nella vita, è in perenne conflitto con una società conformista; il suo temperamento rivoluzionario anticipa di diversi anni il nuovo corso dell’alpinismo ma anche quella spinta turbolenta che sta per esplodere nei cuori della nuova generazione. 
La scrittura di Camanni è sempre molto ben documentata: avvincente nelle pagine che raccontano le scalate ma allo stesso modo quando indaga nelle pieghe dell’animo del protagonista, in costante contrasto con la società dell’epoca. Leggendo il romanzo si rivivono, attraverso gli occhi dell’alpinista americano, gli avvenimenti tragici che segnarono i suoi anni, a cominciare dalla guerra del Vietnam, ma anche gli slanci emotivi che avrebbero voluto sovvertire le convenzioni del perbenismo. Hemming, spirito “ribelle e missionario” mostra però le sue fragilità: resta fedele alle regole che si è dato, e dovrà pagare dazio scontrandosi con i media e con la società consumistica. 
Aggiungo una piccola riflessione. Questa lettura mi ha dato modo di specchiare la realtà contemporanea nello spirito del protagonista e giungere a una semplice conclusione: tornasse oggi sarebbe ancora una voce fuori dal coro di cui sento un gran bisogno.

giovedì 4 maggio 2023

Tensione in alta quota

In biblioteca abbiamo un nuovo libro: Debito di ossigeno, di Toine Heijmans, autore olandese. Vi riporto l'opinione di Arturo che lo ha letto per primo.

Un libro, un romanzo che parla di montagne e di alpinismo in modo totale, pieno, coinvolgente. Sembra di leggere la vita e le imprese di uno dei grandi alpinisti vissuti e famosi; quanti ne ho letti, scritti di loro pugno dai vari Bonatti, Messner, Bonington, Moro, Barmasse. Invece questo è un romanzo, la storia di una vita inventata dall’autore, che pure non è un alpinista, ma pare saperne molto in materia. Le vicende, le imprese di Walter, il protagonista narrante, e di Lenny, il suo maestro e compagno di scalate, ti prendono e ti proiettano lassù, sulle pareti delle vette alpine ed himalayane trascinandoti in avventure emozionanti e coinvolgenti. Il mondo dell’alpinismo ad elevato livello è qui vissuto e raccontato in modo totale, dalle prime esperienze alle grandi imprese sugli Ottomila. E’ difficile pensare si tratti solo di un romanzo; sembra di leggere il racconto di una vita vissuta intensamente ed avventurosamente, tra situazioni drammatiche, amicizie, fallimenti e conquiste. Molto apprezzabili sono inoltre i ricordi e le frequenti citazioni di grandi personaggi dell’alpinismo e delle loro drammatiche vite, Alison Hargreaves, Tony Kurz, cui il protagonista fa riferimento per assimilare una sua concezione dello scalare montagne. Intenso infine, il racconto della scalata finale, che il protagonista affronta ormai vecchio e malato. Chi ama questo genere di letteratura non può farsi sfuggire questa lettura, di certo ne rimarrà piacevolmente sorpreso e colpito.