In biblioteca abbiamo un nuovo libro: Debito di ossigeno, di Toine Heijmans, autore olandese. Vi riporto l'opinione di Arturo che lo ha letto per primo.
Un libro, un romanzo che parla
di montagne e di alpinismo in modo totale, pieno, coinvolgente. Sembra di
leggere la vita e le imprese di uno dei grandi alpinisti vissuti e famosi;
quanti ne ho letti, scritti di loro pugno dai vari Bonatti, Messner, Bonington,
Moro, Barmasse. Invece questo è un romanzo, la storia di una vita inventata
dall’autore, che pure non è un alpinista, ma pare saperne molto in materia. Le
vicende, le imprese di Walter, il protagonista narrante, e di Lenny, il suo
maestro e compagno di scalate, ti prendono e ti proiettano lassù, sulle pareti
delle vette alpine ed himalayane trascinandoti in avventure emozionanti e
coinvolgenti. Il mondo dell’alpinismo ad elevato livello è qui vissuto e
raccontato in modo totale, dalle prime esperienze alle grandi imprese sugli
Ottomila. E’ difficile pensare si tratti solo di un romanzo; sembra di leggere
il racconto di una vita vissuta intensamente ed avventurosamente, tra
situazioni drammatiche, amicizie, fallimenti e conquiste. Molto apprezzabili
sono inoltre i ricordi e le frequenti citazioni di grandi personaggi
dell’alpinismo e delle loro drammatiche vite, Alison Hargreaves, Tony Kurz, cui
il protagonista fa riferimento per assimilare una sua concezione dello scalare
montagne. Intenso infine, il racconto della scalata finale, che il protagonista
affronta ormai vecchio e malato. Chi ama questo genere di letteratura non può
farsi sfuggire questa lettura, di certo ne rimarrà piacevolmente sorpreso e colpito.
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