Il Manuale per giovani
stambecchi di Irene Borgna è edito da Salani nella collana I Caprioli: i libri
di questa collana sono pensati per i ragazzi e pubblicati sotto l’egida del
CAI.
La scrittura di questo
manuale è semplice e diretta, arricchita da belle illustrazioni, perfetta per parlare
ai più giovani ma gli argomenti sono trattati in maniera tutt’altro che banale
o semplicistica. Il risultato è un testo che copre tutti gli aspetti da
conoscere per affrontare la montagna: la preparazione, l’equipaggiamento, l’orientamento
e la lettura delle carte, senza trascurare però le nozioni fondamentali per
saper interpretare l’ambiente e le regole base per saperlo rispettare. Un libro
destinato ai ragazzi ma utile a tanti adulti, se non proprio a tutti.
Vi riporto le impressioni
di lettura di Emilia Vona, la ragazza che presta il servizio civile presso la
nostra associazione, che ha letto il testo con l’occhio del neofita e che
ringrazio per la collaborazione.
Sul filo di un tono amichevole ed esperto, il
testo è un’organizzata raccolta di dritte sul tema dell’escursionismo, attraverso
un dialogo con il giovane lettore che non si circoscrive a delle informazioni
puramente tecniche, ma si snoda in un coinvolgimento empatico e a tratti
ironico su vari e interessanti aspetti conoscitivi dell’argomento.
Con l’aggiunta di “segreti”
aneddoti personali dell’autrice, quest’ultima fornisce un curioso e chiaro
strumento di esperienza, insieme ad una necessaria consapevolezza sul tema della
sostenibilità ambientale e al rispetto di norme etiche il cui insegnamento e
promemoria deve costantemente essere rivolto non solo ai più piccoli, ma anche
agli adulti.
Nell’assumere familiarità
con il libro, ci si accorge che può essere consultato anche secondo un metodo enciclopedico,
non essendo necessario attenersi a una narrazione cronologica e spaziare così
tra i vari titoli dei capitoli e paragrafi stando alla curiosità del momento.
Dalla scelta
dell’equipaggiamento, alla conoscenza di codici naturali necessari ad
orientarsi e ad apprezzare e godere dell’esperienza in sicurezza, le
illustrazioni in scala di grigi vengono incontro al lettore in uno stile che
richiama quelle di un taccuino da viaggio, accompagnate da note e promemoria,
offrendo spunti creativi per archiviare le nostre personali avventure.
Informazioni, concetti e
dizioni traspaiono mediante un filtro, che desta e consolida delle
consapevolezze sull’impatto che il nostro desiderio di esplorazione può avere nei
luoghi del nostro passaggio. Educa, altresì, all’esercizio di una sensibilità
nel lasciare meno tracce possibili senza alterare, o facendolo nella minore
misura possibile, l’equilibrio del nostro prezioso ecosistema.
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