Ho ricevuto "Le otto montagne" in dono a Natale e l'ho letto subito, durante le vacanze. Mi sono sentito di scrivere un messaggio a Paolo Cognetti, l'autore, per complimentarmi ma anche per invitarlo a presentare il libro da noi. Mi sembrava un tentativo disperato. Al contrario, mi ha risposto subito in tono amichevole, da socio CAI, dandomi direttamente del tu e promettendomi a più riprese una sua visita. Francesca, mia collega e amica, che già lo vedeva finalista allo Strega, ha raffreddato i miei entusiasmi, prevedendo una serie di impegni che lo avrebbero distolto da questo proposito. Finora ha avuto ragione ma noi ci speriamo sempre. Un'altra Francesca, giornalista milanese, ciclista, conosciuta sul web (e che aveva consigliato a mia moglie il dono natalizio) tifava apertamente per Cognetti per il semplice motivo che il libro è bello e avrebbe meritato il premio. Angelo, nostro socio prima ancora che responsabile della biblioteca comunale, temeva una pastetta tra le case editrici che avrebbe escluso Einaudi dal primo posto. Per fortuna s'è sbagliato.
Lo Strega ha meritatamente premiato Paolo Cognetti e il suo libro. Questo riconoscimento però è importante anche per chi si riconosce nei valori della nostra associazione. Perché Cognetti è socio CAI fin da bambino, perché il libro tratta il tema dell'amicizia ma anche tanti altri temi legati alla montagna: una montagna lontana da qualsiasi lettura turistica e da qualsiasi accenno di competizione alpinistica, per parlare di chi la frequenta, come noi, da semplice appassionato; per trattare il tema dell'abbandono delle valli alpine fuori dai tour turistici e la difficoltà di un ritorno ad un'economia di montagna. Non mi dilungo, ma se volete potete rileggere quello che già avevo scritto su questo post
Roberta è ormai una mia ex-collega. Venerdì ha lasciato l'azienda per continuare a lavorare altrove. Mi è dispiaciuto perché si lavorava bene insieme e perché ci siamo anche frequentati fuori, anche se molto raramente. Mi sono sentito di regalarle "Le otto montagne" come qualcosa che in qualche modo mi rappresenta. Non l'aveva letto e ne è stata ben felice. Per quel tanto che la conosco lo leggerà con piacere.
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