Un nuovo libro è sempre una piccola emozione. Il vuoto tra
gli atomi di Silvia Petroni, Edizioni ETS, mi è arrivato per posta, un gentile
omaggio dell’editore alla nostra biblioteca: ho avuto il piccolo privilegio di
riceverlo a casa e leggerlo per primo. Complice un fine settimana di brutto
tempo l’ho letto in un lampo. Sì, è vero che fuori pioveva però il libro si
legge facilmente e molto piacevolmente. In sette quadri Silvia Petroni
ricostruisce la sua passione per la montagna, dalle vacanze di bambina in casa
dei nonni alle salite di estrema difficoltà sulle Torri del Sella, passando per
i giganti ghiacciati del Vallese e dell’Oberland e i dolorosi passaggi tra
ortopedici e ospedali. Narra di salite di grande impegno ma il racconto non
indugia mai sugli itinerari di salita e sulle difficoltà tecniche incontrate;
non ricorre mai all'autocompiacimento o a quella autoironia che a volte serve
a celarlo. Il racconto ruota sempre attorno alla sua persona, alla ricerca
della propria identità, alle scelte di una vita che si annodano sempre con gli
spazi infiniti della montagna tanto amati. Non interessa raccontare che si è
arrivati in cima o dettagliare le difficoltà superate; piuttosto i sentimenti e
i pensieri che ruotano vorticosamente nella mente durante le esperienze più
drammatiche.
Silvia apprende quasi per caso, in età ormai adulta, che lo zio ha
il suo posto nei libri di storia, perlomeno in quelli dell’alpinismo dolomitico.
Lo zio ormai vecchio e malato sarà fiero e commosso fino alle lacrime delle
grandi salite della nipote. Quando si erano incontrati la prima volta, però,
lo zio le
aveva chiesto innanzi tutto due cose: cosa studiasse, perché studiare sempre è
la cosa più importante e se avesse letto il Deserto dei Tartari. La domanda può
sembrare strana a chi non sapesse chi è lo zio: per rimediare può leggere il
post qui sotto. L’alpinismo assume un senso quando si intreccia con le scelte
importanti della vita. E allora “niente ha senso di per sé”, nemmeno scalare
montagne “nessuna cosa ha un significato, un motivo di essere in astratto:
siamo noi a dare significato alle azioni”. Per questo motivo il libro mi
piaciuto.
Silvia Petroni presenterà il suo libro presso la nostra
associazione, martedì 14 marzo, alle 19. Ci saranno foto e filmati delle sue
scalate che saranno sicuramente avvincenti e spettacolari; però, dopo aver
letto il libro, penso che ci daranno anche una misura della sua cifra umana, il
vero senso di quello che fa.
Vi aspetto!
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