Enrico
Camanni torna in libreria, nella collana dei Gialli Mondadori, con La Bandita, una nuova
avventura di Nanni Settembrini, guida alpina e vicecomandante del Soccorso
Alpino di Courmayeur. È il sesto romanzo della serie ma cronologicamente si colloca prima degli altri; infatti stavolta Camanni
riporta indietro le lancette del tempo al 1993 e quindi ritroviamo un giovane
Settembrini appena sposato che già sperimenta gli screzi della vita coniugale;
la passione per le scalate è ancora freschissima ma già appaiono riflessioni
mature sull’approccio alla montagna da parte di diverse categorie di persone:
valligiani, turisti, guide alpine e loro clienti.
Un’infermiera ha dapprima accoltellato il suo primario e poi lo ha soccorso salvandogli la vita, quindi è fuggita rifugiandosi in una valle solitaria e poco frequentata. La cercano in molti: polizia, carabinieri e Soccorso Alpino ma lei sembra svanita nel nulla. C’è chi la pensa morta. Settembrini è convinto che sia ancora viva e nemmeno troppo lontana ma i vaghi indizi raccolti non lo portano da nessuna parte.
Intanto i mesi si susseguono e il racconto segue gli avvenimenti della politica e della società, così come Settembrini li vive e li interpreta; la montagna cambia al mutare delle stagioni così come le abitudini di chi ci vive e chi la frequenta. Non mancano di certo le descrizioni delle salite del nostro protagonista, raccontate con chiara competenza alpinistica, ma ciò che sembra interessare maggiormente il narratore è la psicologia di chi si avventura su vie di roccia e ghiaccio per raggiungere le cime.
Il tarlo della donna scomparsa però è sempre nella mente di Settembrini. Sarà il fato a preparare quella combinazione di eventi che porterà la storia a un finale avvincente.
Chi ha già letto altri romanzi della serie apprezzerà di certo anche questo; chi non li ha ancora letti può anche cominciare da questo, proprio perché non ha legami con le storie precedenti.
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