domenica 5 marzo 2023

I predatori del Monviso

 

I Predatori del Monviso è un nuovo giallo di Nicolas Crunchant. Ve ne parla Federico che lo ha letto per primo.

Chi ha avuto modo di leggere Delitti alle Traversette, presente nella nostra biblioteca (ne abbiamo già parlato qui), conosce già Franck Verbier, il protagonista di questo romanzo ambientato anch’esso nella Riserva naturale del Monviso.
Franck Verbier è un guardiaparco perfettamente integrato nell’ambiente in cui vive, di carattere schivo e un po’ misantropo, si trova a suo agio in un ambiente così lontano dal mondo contemporaneo.  
In cerca di pace interiore dopo l’esperienza traumatica della guerra nei Balcani ha trovato nella Riserva naturale la sua missione di vita dedicandosi alla tutela e all’integrità del territorio. 
Oltre alla salvaguardia della sopravvivenza di alcune specie animali, come la conta degli stambecchi e delle salamandre, si trova a contrastare bracconieri e collezionisti di minerali saccheggiati in una zona protetta delle Alpi di cui si sente custode. 
Un ulteriore problema viene a turbare la quiete della Riserva e la preoccupazione del nostro protagonista: l’arrivo di un gruppo di archeologi determinati a stabilire una volta per tutte se Annibale, nell’attraversamento delle Alpi, sia passato con i suoi elefanti effettivamente per il Colle delle Traversette.(*) 
Durante il lavoro degli archeologi succedono dei fatti con risvolti criminali che porteranno il nostro protagonista ad indagare su un bruttissimo episodio che potrete scoprire leggendo questo libro di Nicolas Crunchant ..

 

(*) L’attraversamento delle Alpi da parte delle truppe puniche proprio sul Colle delle Traversette è una questione a dir poco secolare.. Fu Polibio, storico greco il primo a raccontarne le gesta. Tante le ipotesi formulate, fino a quella di un team internazionale coordinato dalla York University di Toronto. Sembra ormai certo che Annibale abbia attraversato le Alpi proprio sul Colle delle Traversette, un valico a 2.950 metri che collega la Valle del Guil in Francia alla Valle del Po, al lato del massiccio del Monviso. L’ipotesi pare sia suffragata dalla scoperta di tracce di escrementi  animali (cavalli) compatibili con il passaggio dell’esercito di Annibale. L’analisi microbioologica dello sterco è del genere clostridium  che può sopravvivere migliaia di anni.

Dialoghi d'altura

Capita a volta anche a noi di filosofeggiare sulla cima di una montagna. L’ambiente severo e suggestivo ispira discorsi che trascendono dalle nostre piccole vicende quotidiane: ci troviamo così a discorrere delle aspettative della nostra vita o dei principi alla base dell’universo. Certo, meglio di noi potrebbero farlo menti ben più eccelse. 
Piero Bevilacqua, professore di Storia contemporanea all’Università della Sapienza, immagina allora due grandi pensatori del passato, Giacomo Leopardi e Antonio Gramsci, o meglio i loro spiriti, affacciati sul balcone di una baita, nel silenzio della montagna, davanti a un incantevole panorama dolomitico, ragionare di storia, filosofia, politica, del destino dell’umanità. Ne è nato un breve saggio dal titolo Dialoghi d’altura, sottotitolo Leopardi e Gramsci in una baita di montagna
I ragionamenti dei due spiriti sono stimolati dagli elementi naturali che si presentano ai loro sensi: l’idillio del paesaggio, l’apparizione della fauna selvatica ma anche eventi più violenti come il distacco di una frana o l’improvviso scoppiare di un temporale. 
L’autore disegna un gioco di botta e risposta da due punti di vista, a volte convergenti a volte opposti, sui grandi eventi della storia e delle idee che li hanno ispirati. La lettura è breve e intensa e richiede di fare mente locale sui principali temi dei due personaggi e delle loro epoche. Alla fine del loro percorso arriveranno a commentare i tempi che stiamo vivendo.