domenica 6 febbraio 2022

Gente e storie di montagna

Abbiamo due nuovi libri in biblioteca, di natura molto diversa l’uno dall’altro.

Gente di montagna di Franco Faggiani, edito da Mulatero, raccoglie trentacinque storie di persone che hanno deciso di vivere in montagna, con coraggio e determinazione, “inventandosi” un lavoro o rispolverando vecchi mestieri. Tra le pagine del libro non troverete albergatori o ristoratori e nemmeno guide alpine o maestri di sci. Anzi tutt’altro: il libro disegna un ritorno a valli e paesi, lontani dalle rotte turistiche, che hanno vissuto un fenomeno di spopolamento negli ultimi decenni. Faggiani intervista persone che hanno fatto una scelta controcorrente, che sono risaliti dal piano alle terre alte per ricominciare a viverle. Le loro storie non raccontano un desiderio di fuga dalla città verso la montagna ma il progetto di integrarsi nelle comunità locali o anche ricostruirle, se necessario. I protagonisti sono uomini e donne che si dedicano a mestieri legati alla natura, alla ricerca di ritmi, sapori e relazioni umane di altri tempi, ma anche manager che fanno lavori assolutamente contemporanei grazie a una connessione alla rete ormai disponibile anche nelle borgate alpine più remote. La scrittura ha un taglio più giornalistico che narrativo: se da un lato non cattura come un romanzo, dall’altro svela un mondo pieno di curiosità.

L’alibi è, invece, un racconto giallo scritto nel 1939 da Henry Bordeaux, autore francese, riscoperto da Erri De Luca e riproposto dalle edizioni Il Margine. Si può accennare solo vagamente alla trama per evitare di spoilerare, pessimo neologismo che vuol dire rivelare in anticipo la trama di un romanzo. L’io narrante e il suo amico assoldano una guida di Chamonix per salire il Dente del Gigante: l’uomo ha dei comportamenti che lasciano qualche dubbio ma è assolutamente professionale nell’assicurare l’incolumità dei suoi clienti; questi ultimi però saranno costretti a una drammatica resa dei conti con la loro coscienza. Il libro non ha certo le dimensioni del romanzo, tutt’al più quelle di un racconto, ma è impreziosito da una nota introduttiva di Erri De Luca.

 

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