Poche sera fa, discutendo
con Arturo, si dividevano approssimativamente gli scrittori di montagna in due
categorie: alla prima appartengono quelli che raccontano storie descrivendo i
fatti in modo lineare e sequenziale; alla seconda quelli che mescolano immagini
più o meno stralunate, allucinazioni e sensazioni, eventi forse sognati e
chissà se accaduti realmente, e che interferiscono con la narrazione per
rendere l'atmosfera vissuta dai personaggi. Ciò non voleva essere un giudizio
di merito, soltanto il rimarcare uno stile diverso dall'altro.
La
notte fra i due inverni,
romanzo fresco di stampa di Alberto
Sciamplicotti per le edizioni Alpinestudio, appartiene decisamente alla
prima categoria. Il racconto si dipana attraverso le avventure in montagna di
un gruppo di giovani amici che affrontano roccia e neve ma anche i problemi
dell'amore e le difficoltà della vita. I fatti si susseguono in una narrazione
fluida e leggera che si lascia leggere piacevolmente e le pagine scorrono facilmente. Se c'è qualcuno che invece "non ci sta a capire niente" è
proprio Livio, il protagonista. Gli amori lo attraggono e lo deludono, la
montagna lo affascina e lo appaga ma lo costringe ad amare riflessioni, la sua
vita privata e lo studio ne risentono. Il romanzo ripercorre allora le tappe che
punteggiano la vita di Livio alla ricerca della sua dimensione nel momento in
cui si affaccia alla vita adulta con un pesante zaino di incertezze. Gli altri
personaggi sono gli amici e le donne, e con queste ultime i rapporti non sono
mai chiari. Ma il principale interlocutore del protagonista diventa la montagna:
è lei che guida Livio attraverso gioie e dolori verso la ricerca di sé stesso.
Un romanzo che
coinvolgerà i giovani e che ispirerà le riflessioni della maturità a chi non lo
è più.
Avremo il piacere di
ospitare l'autore presso la nostra sezione venerdì 13 dicembre alle ore 19.
Io e Alberto Osti ci
adopereremo per presentare il libro.
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