Bentornati.
Ricominciamo i nostri appuntamenti in biblioteca, venerdì 13 settembre, con un
poeta locale, di cui avrete già letto nella newsletter del CAI, con l’intento
di aprire sempre di più la nostra associazione alla realtà cittadina. Torneremo
poi a occuparci di argomenti più vicini alla montagna, abbiamo già diverse idee
in cantiere a cui voglio accennarvi.
Qualche
mese fa è uscito il libro FALCO I-REMS
che racconta il tragico incidente dell’elisoccorso del Cadore in cui perse la
vita Fabrizio Spaziani. A dieci anni di distanza mi sembra doveroso ricordare
questo nostro socio, a cui nel frattempo è stato intitolato l’ospedale
cittadino, approfittando di questo libro e magari invitando uno degli autori,
se ci riusciremo.
Sarebbe
bello poter rievocare la figura di Ettore Castiglioni, alpinista, scrittore e
redattore di guide, musicista e antifascista. Nazzareno sta leggendo Il codice Debussy, un giallo ii cui protagonista
si trova a ripercorrere gli ultimi luoghi visitati da questo grande alpinista – il rifugio al confine con la Svizzera da cui faceva espatriare
ebrei e perseguitati politici, il Teatro alla Scala a Milano distrutto dai
bombardamenti, fino alla Valtellina, dove Castiglioni trovò la morte in
circostanze drammatiche.
In una
prossima serata vorrei regalare alla biblioteca Il Monte Analogo, un libro considerato un classico della
letteratura di montagna. Sotto le parvenze di un romanzo d’avventure, o di un
racconto fantastico, Il Monte Analogo
ci offre una «metafisica dell’alpinismo», attraverso la scalata incompiuta alla vetta che simboleggia il contatto tra la Terra e il Cielo, tra il terreno e il trascendente. Potremmo
arricchire la serata con citazioni di altre montagne sacre. In biblioteca
abbiamo il Sinai raccontato da un’alpinista, Nives Meroi, e da un teologo, Vito
Mancuso. Ma ce ne sono ancora tante, specie nelle religioni orientali: mi viene
in mente il giro del monte Kailash che è un pellegrinaggio imprescindibile per
i tibetani. Insomma, è un argomento che potrà portarci lontano.
Dopo la
serata su Guido Rossa, ma anche dopo la tragica fine di Daniele Nardi, Angelo
ha sollevato il tema della frequentazione della montagna come gesto di
individualismo esasperato piuttosto che come momento di solidarietà e di
inclusione sociale. L’argomento è vasto e non semplice da trattare. Abbiamo
pensato a un progetto ambizioso: un talk-show immaginario con tre grandi figure
del passato che hanno fatto e raccontato l’alpinismo del Novecento (per chi
ascolta RadioTre, una sorta di "Tutta l’umanità ne parla"); naturalmente daremo
vita a questi tre giganti attraverso i loro scritti. Non sarà affatto facile,
ma se riesce….
Ancora una
volta avremo bisogno di tutti voi: di chi vorrà collaborare con noi alla
preparazione delle serate e di chi ci userà la cortesia di ascoltarci. A
presto!
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