domenica 20 gennaio 2019

In memoria di Guido Rossa

Preparando la prossima serata e ragionando di montagna e di terrorismo non è possibile non incontrare il nome di Guido Rossa. Il bel libro "Di roccia, di neve, di piombo" di cui Rita ci parlerà venerdì 1 febbraio è dedicato all'alpinista e sindacalista assassinato dalle Brigate Rosse. Al di là delle notizie di cronaca ho approfondito la mia conoscenza di questo personaggio attraverso il libro "Il respiro delle montagne" di Paolo Paci e il ricordo di Guido Rossa scritto da Massimo Mila. Il primo libro è disponibile in biblioteca mentre a giorni ci arriverà la raccolta antologica degli scritti di Mila, curata dal CAI, dal titolo "I due fili della mia esistenza".
Lungo e importante è il curriculum alpinistico di Rossa, con molte salite di estrema difficoltà. Se non raggiunse i vertici dell'alpinismo del suo tempo fu dovuto al fatto che aveva cominciato a lavorare come operaio all'età di quattordici anni e poteva dedicare alla montagna soltanto le domeniche e venti giorni d'estate. Quando si accende in lui la passione sindacale e politica comincia ad andare in montagna sempre meno. In una famosa lettera che scrive all'amico Ottavio Bastrenta, Rossa parla dell'assoluta necessità di trovare "un valido interesse per l'esistenza, un interesse che si contrapponga a quello quasi inutile dell'andar sui sassi, un interesse che ci liberi dal vizio di quella droga che ci fa dimenticare di essere gli abitanti di un mondo colmo di soprusi e di ingiustizie, di un mondo dove un abitante su tre vive in uno stato di fame cronica. Per questo anche noi dobbiamo finalmente scendere giù in mezzo agli uomini e lottare con loro, allargare la nostra solidarietà che porti al raggiungimento di una maggiore giustizia sociale."
Guido Rossa denunciò l'infiltrazione brigatista nell'Italsider di Genova, dov'era rappresentante sindacale. Per questo motivo fu assassinato il 24 gennaio 1979. In questi giorni ricorre il quarantesimo anniversario: la Biblioteca Nazionale gli ha dedicato una conferenza con la partecipazione di sua figlia Sabina e di Enrico Camanni, uno dei più noti scrittori di montagna italiani contemporanei.
Nella nostra prossima serata avremo appena il tempo di accennare a Guido Rossa però mi riprometto di approfondire l'argomento con l'intenzione di organizzare una serata dedicata interamente alla sua figura e al suo impegno alpinistico e sociale. Non abbiamo certo i mezzi della Biblioteca Nazionale, però Alessandra Ravelli, che è la responsabile di quella importante istituzione del CAI, mi spedirà un fascicolo che il CAI ha fatto stampare per l'occasione, con scritti di Mila, Camanni e Moriondo e con la trascrizione integrale della famosa lettera di Rossa a Bastrenta. Con i libri che abbiamo, con questo materiale e con l'aiuto degli amici, penso che riusciremo a organizzare una serata interessante. Nel frattempo vi segnalo, martedì 22 gennaio alle ore 20.30 su RaiStoria, una puntata di Passato e presente, a cura di Paolo Mieli, dedicata alla figura di Guido Rossa.


1 commento:

  1. Gran bel lavoro Piero, tanto più che si cominciano a riaffacciare demoni che sembravano ormai lontani: penso all'omicidio di Danzica, a possibili deprecabili sbocchi delle jacqueries francesi, ai propositi e agli atti violenti dei tanti manipoli delle frange dell'ultra destra paneuropea tollerati se non addirittura sostenuti da esponenti di governo dello stesso stampo. Che tristezza, ciao, Naz

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