Se avete letto il mio post della settimana scorsa, che potete comunque trovare qui sotto, sapete chi è stato Guido Rossa, o forse l'avete ricordato perché lo sapevate già da prima. Vi ho detto anche che la Biblioteca Nazionale del CAI lo ha commemorato nel quarantesimo anniversario della sua uccisione. Mi sembra opportuno farlo anche nella nostra sezione e ho chiesto quindi aiuto per reperire quanto più possibile materiale da rielaborare e condividere in una prossima serata. Ho telefonato alla Biblioteca Nazionale e devo dire che ne ho ricevuto un aiuto davvero significativo. Innanzi tutto la versione elettronica di un fascicolo di 28 pagine che il CAI ha stampato in un numero limitato di copie con scritti dello stesso Rossa, Enrico Camanni, Massimo Mila e Carlo Moriondo. Poi mi è stato segnalato il libro "Uccidete Guido Rossa" (che ho già provveduto a comprare) scritto da due giornalisti, Donatella Alfonso e Massimo Razzi, e appena pubblicato da Castelvecchi. Il sottotitolo recita: "Vita e morte dell'uomo che si oppose alle BR e cambiò il futuro dell'Italia"; è una frase ad effetto che serve a incuriosire i potenziali lettori e che potrebbe sembrare eccessiva. Però se avete visto la puntata di Passato e presente dello scorso 22 gennaio, su Rai Storia, curata da Paolo Mieli, vi siete resi conto che la frase non è così azzardata. In conclusione, Mieli sostiene che l'uccisione di Rossa, un operaio e un sindacalista, incrinò in maniera definitiva la saldatura tra BR e quella parte della classe operaia che le sosteneva. Nel finale della puntata Mieli ricorda la partecipazione di Sandro Pertini, allora Presidente della Repubblica, ai funerali. Riprendo la citazione finale della trasmissione da Wikipedia.
<<Al funerale, cui partecipano 250 000 persone, presenzia il Presidente della Repubblica Sandro Pertini in un'atmosfera molto tesa. Dopo la cerimonia Pertini chiede di incontrare i “camalli” (gli scaricatori del porto di Genova). Racconta Antonio Ghirelli, all'epoca portavoce del Quirinale, che il Presidente era stato avvisato che in quell'ambiente c'era chi simpatizzava con le Brigate Rosse, ma che Pertini rispose che “proprio per quello li voleva incontrare”. Il Presidente entrò in un grande garage pieno di gente, “saltò letteralmente sulla pedana” e con voce ferma disse: “Non vi parla il Presidente della Repubblica, vi parla il compagno Pertini. Io le Brigate Rosse le ho conosciute: hanno combattuto con me contro i fascisti, non contro i democratici. Vergogna!”. Ci fu un momento di silenzio, poi un lungo applauso.>>
Chi è interessato può recuperare la puntata di "Passato e presente" su Raiplay.
Grazie all'interessamento della Biblioteca Nazionale, il CAI-UGET di Torino mi ha condiviso un documentario dal titolo "Guido Rossa, l'uomo che scalava le vette". Ci sono filmati di Rossa alpinista, interviste alla figlia Sabina, ad amici e colleghi, spezzoni di telegiornali d'epoca. Due passaggi mi sono sembrati oltremodo significativi: durante la spedizione in Nepal, Rossa rimane impressionato, più che dalla imponenza dei ghiacciai, dalla fame dell'Asia e matura la necessità del suo impegno sociale; poi, al momento in cui viene scoperto il "postino" delle BR, Rossa viene lasciato da solo quando bisogna verbalizzare la denuncia e per questo pagherà con la vita.
Il film mi ha tenuto incollato al computer: penso sia opportuno organizzare una proiezione in sede, arricchita dalle considerazioni personali di chi vorrà leggere il materiale che abbiamo a disposizione. Avremo bisogno della partecipazione di quanto più possibile soci, che vorranno intervenire o anche solamente ascoltare.
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