domenica 23 luglio 2017

Letture estive

Arturo ci ha invitato a utilizzare parte del tempo libero estivo per leggere qualche libro della nostra biblioteca. So che libri ha preso: i gialli di Enrico Camanni che hanno come protagonista Nanni Settembrini capo delle guide di Courmayeur e Cometa sull'Annapurna di Simone Moro. Non ho più visto Arturo e non ho saputo se gli siano piaciuti.
Tonino è invece alle prese con Il silenzio di Erdling Kagge. L'esploratore norvegese ha raggiunto in solitaria il Polo Sud, dopo aver scalato l'Everest e raggiunto il Polo Nord. Dai cinquanta giorni di marcia sui ghiacci dell'Antartide ha riportato indietro una sua filosofia del silenzio, chiave per riuscire a chiudere fuori il mondo.
Da queste letture potrebbero venir fuori buoni spunti per una nostra serata di chiacchiere del prossimo inverno.



Io ho approfittato di qualche giorno di mare per leggere un classico: Fuga sul Kenia, di Felice Benuzzi; in biblioteca ne abbiamo una buona edizione, ancora in buono stato, seppure di cinquant'anni fa. Il racconto in prima persona inizia in un campo di prigionia britannico, in Africa Orientale, durante la seconda guerra mondiale. Per sfuggire all'inedia di una vita confinata in un luogo di miseria fisica e morale, l'autore concepisce un progetto folle: scalare la montagna che vede in lontananza, al di là dei reticolati. Il piano prevede di trovare dei compagni, senza destare sospetti tra gli altri prigionieri; procurare tutto il necessario per la spedizione: viveri a sufficienza, materiale per allestire i campi, attrezzatura alpinistica; poi bisogna evadere, attraversare la foresta equatoriale popolata di leopardi e leoni, elefanti e rinoceronti, infine allestire un campo base sotto le rocce e i ghiacciai sommitali. L'obiettivo finale e coronamento della fuga sarà piantare una bandiera italiana su una vetta di 5000 metri. Per dare un'idea delle difficoltà e della precarietà dell'organizzazione, basti pensare che la topografia in possesso dei nostri fuggiaschi è un'immagine del Monte Kenia raffigurata sull'etichetta di una carne in scatola! Al di là della cronaca della fuga e dell'ascensione, sempre avvincente e raccontata in modo scorrevole, la bellezza del romanzo è altrove. Il libro è un inno alla follia dell'alpinismo. Quella follia che proviamo tutti, dagli escursionisti domenicali agli alpinisti di punta, nel salire le montagne, la più inutile e sublime delle attività umane, qui è portata al suo estremo. Qualunque prigioniero avrebbe pensato di evadere soltanto per raggiungere la libertà che è però a mille chilometri di distanza: il Mozambico, colonia del neutrale Portogallo. I nostri invece evadono nel tentativo di scalare il Monte Kenia, sapendo fin dall'inizio che dovranno tornare al campo, unica possibilità di sopravvivenza, dove li attende una punizione per la loro evasione. La loro è una fuga che serve a ritrovare sé stessi e dare un senso alla loro vita, a continuare a sperare.

domenica 9 luglio 2017

"Le otto montagne" ha vinto il Premio Strega

Ho ricevuto "Le otto montagne" in dono a Natale e l'ho letto subito, durante le vacanze. Mi sono sentito di scrivere un messaggio a Paolo Cognetti, l'autore, per complimentarmi ma anche per invitarlo a presentare il libro da noi. Mi sembrava un tentativo disperato. Al contrario, mi ha risposto subito in tono amichevole, da socio CAI, dandomi direttamente del tu e promettendomi a più riprese una sua visita. Francesca, mia collega e amica, che già lo vedeva finalista allo Strega, ha raffreddato i miei entusiasmi, prevedendo una serie di impegni che lo avrebbero distolto da questo proposito. Finora ha avuto ragione ma noi ci speriamo sempre. Un'altra Francesca, giornalista milanese, ciclista, conosciuta sul web (e che aveva consigliato a mia moglie il dono natalizio) tifava apertamente per Cognetti per il semplice motivo che il libro è bello e avrebbe meritato il premio. Angelo, nostro socio prima ancora che responsabile della biblioteca comunale, temeva una pastetta tra le case editrici che avrebbe escluso Einaudi dal primo posto. Per fortuna s'è sbagliato.
Lo Strega ha meritatamente premiato Paolo Cognetti e il suo libro. Questo riconoscimento però è importante anche per chi si riconosce nei valori della nostra associazione. Perché Cognetti è socio CAI fin da bambino, perché il libro tratta il tema dell'amicizia ma anche tanti altri temi legati alla montagna: una montagna lontana da qualsiasi lettura turistica e da qualsiasi accenno di competizione alpinistica, per parlare di chi la frequenta, come noi, da semplice appassionato; per trattare il tema dell'abbandono delle valli alpine fuori dai tour turistici e la difficoltà di un ritorno ad un'economia di montagna. Non mi dilungo, ma se volete potete rileggere quello che già avevo scritto su questo post
Roberta è ormai una mia ex-collega. Venerdì ha lasciato l'azienda per continuare a lavorare altrove. Mi è dispiaciuto perché si lavorava bene insieme e perché ci siamo anche frequentati fuori, anche se molto raramente. Mi sono sentito di regalarle "Le otto montagne" come qualcosa che in qualche modo mi rappresenta. Non l'aveva letto e ne è stata ben felice. Per quel tanto che la conosco lo leggerà con piacere.