Biblioteca della Montagna e Montagna leggendaria sono due collane di classici dell'alpinismo scelti e pubblicati da Rizzoli-Corriere della Sera. Sono circa ottanta libri scritti da alpinisti e scrittori di montagna che raccontano avventure e salite di ogni tempo. La nostra biblioteca li ha acquistati e sono ora disponibili al prestito.
I titoli sono disponibili ai rispettivi link di Biblioteca della montagna e Montagna leggendaria; da queste pagine fate clic su Mostra Elenco.
Chiarisco subito che non sono un appassionato del genere; cioè il semplice fatto che il libro tratti di montagna non significa che mi piaccia. Alcuni li trovo noiosi soprattutto quando indugiano in descrizioni dettagliate di difficoltà insormontabili e condizioni meteorologiche infami. Di certo piacciono a chi rimane affascinato dall'enormità dell'impresa e vuole conoscerne i particolari. Ciò è comunque interessante però io devo selezionare quello che leggo perché il tempo a disposizione è poco. Se volete saperne di più su questi libri potete chiedere ad Arturo che li sta leggendo tutti o quasi.
Devo dire, però, che ce ne sono di piacevoli e alcuni mi hanno veramente catturato. Nella prima collana, mi è sembrato molto commovente L'ultimo abbraccio della montagna dove Silke Unterkircher rilegge il diario di Karl, scomparso sul Nanga Parbat, ma soprattutto racconta la loro storia d'amore e le ansie di una moglie e madre che resta a casa. Il libro mi piacque molto e ne parlammo anche in una serata. Mi ha appassionato anche Mezzo secolo di alpinismo, autobiografia di Tita Piaz, il diavolo delle Dolomiti: non indugia mai nei dettagli tecnici delle sue salite, passa dove nessuno è mai riuscito e questo basta; racconta, in compenso, la storia della comunità della val di Fassa, il fascismo e la guerra, la sua etica del soccorso alpino. E spesso risulta anche spiritoso.
Nella seconda collana, Montagna leggendaria, ho trovato assolutamente coinvolgente Freney 1961 di Marco Albino Ferrari. Anche se come va a finire già si sa, se non altro per aver letto il resoconto di Bonatti, dalla prima pagina il ritmo del thriller ti cattura e ti porta a seguire la vicenda drammatica non solo dal punto di vista dei protagonisti ma anche dei familiari, della comunità alpinistica di Courmayeur, dei soccorritori, dei benpensanti.
L'altro ieri il corriere mi ha consegnato a casa una decina di titoli comprati via internet. Prima di portarli in biblioteca ho curiosato un po'. Ho cominciato Mal di montagna attratto dal nome dell'autore, Enrico Camanni: sono quindici ritratti di alpinisti, semplici amici di scalate oppure grandi nomi che lui ha incontrato per il suo lavoro di giornalista e scrittore di montagna. Di ognuno ne coglie gli aspetti umani prima ancora che alpinistici. Il libro è breve, scritto bene e l'ho finito in un attimo. Così ho cominciato I conquistatori del Gran Sasso di Marco Dell'Omo: finalmente dopo tante Alpi e Himalaya si parla delle montagne di casa nostra. E' abbastanza voluminoso e ho spizzicato solo alcuni capitoli, trovandolo scorrevole e piacevole. La prima invernale dei cugini Sella, in risposta alla prima salita dei soliti inglesi, non è retorica ma piuttosto spiritosa; la drammatica fine di Cambi e Cichetti è appassionante e commovente; l'ultimo capitolo è un affettuoso ritratto di Lino D'Angelo.
Gli altri libri che sono appena arrivati per ora non li ho neanche aperti: forse lo farò, forse aspetterò il parere di Arturo.
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