L’inglese Glyn Carr, pseudonimo di Franck Showell Styles, alpinista, esploratore e scrittore prolifico è l’autore di Assassinio sul Cervino.
Davvero un bel giallo
che si legge senza la tensione del thriller e con il gusto di cercare
d’individuare il colpevole prima della sua rivelazione.
Scritto nel 1951
ricalca molto lo stile e l’ambientazione british dei romanzi di Agata Christie:
un omicidio è commesso da uno dei personaggi elencati ad inizio libro, come gli
attori in una commedia. Ci sono più sospettati che nascondono tutti dei segreti
che il detective scopre gradualmente rivelando i più clamorosi verso la fine.
Il protagonista della
storia è Abercombie Lewker, brillante e originale attore shakespeariano dotato
di senso di umorismo ed altrettanto intuito investigativo. È anche un
detective privato, seppur dilettante, che ha lavorato nel corso della seconda
guerra mondiale con il servizio segreto britannico.
Lewker però è
soprattutto un grande alpinista.
In procinto di partire
per le vacanze con destinazione Zermatt viene contattato dal suo ex capo dei
servizi segreti che lo incarica di seguire Leon Jacot, già membro della
Resistenza francese, che punta ora ad una carriera politica.
Anche quest’ultimo è
un appassionato alpinista e anche lui è in partenza per Zermatt.
Jacot ha intenzione di
scalare il Cervino a tempo di record ma qualcosa non va nel verso giusto e
quando Lewker prova a raggiungerlo ne trova il corpo ai piedi della montagna,
apparentemente precipitato durante la scalata.
Sembra una fatalità ma
l’attore-detective arrivato sul luogo della tragedia scopre subito che non si
tratta di un incidente ma di un omicidio. Jacot non è caduto come potrebbe
sembrare, ma qualcuno lo ha ucciso con una sciarpa intorno al collo.
I sospettai sono
molti: amici, nemici, accompagnatori e avversari politici, tutti presenti a
Zermatt e tutti coinvolti nelle indagini.
Man mano gli
indizi vengono scoperti. Le varie ipotesi e le ricostruzioni fatte da Lewker e
da Herr Schultz, capo della polizia investigativa di Basilea, per arrivare alla
soluzione del caso vengono descritte dettagliatamente, dando modo a chi legge
di provare a cercare la soluzione del caso.
La descrizione dei
luoghi, molto bella e accurata, denota la passione dell’autore per la montagna
e la sua competenza.
Merita sicuramente un
cenno la prefazione al libro. Scritta da Hervé Barmasse, s’intitola “Il Cervino, attore (non) protagonista”.
Barmasse evidenzia
l’accuratezza delle descrizioni paesaggistiche ed alpinistiche e la descrizione
degli usi e costumi della società del tempo, i luoghi e le montagne che gli
escursionisti e gli alpinisti che si recano nella capitale svizzera
dell’alpinismo frequentano.
Secondo il grande
alpinista questo romanzo potrebbe essere inserito tra i capolavori della
letteratura di montagna e quindi sicuramente nella libreria di chi ama leggere,
di chi ama l’alpinismo e la montagna.
Non poteva mancare nella
nostra biblioteca.