giovedì 22 ottobre 2020

I polacchi di Anders che liberarono l'Italia

Furono i soldati polacchi a prendere Montecassino nel maggio del 1944, aprendo così la strada per Roma alle truppe alleate: questa è una storia nota. Meno conosciuti sono gli avvenimenti che precedettero questa battaglia e che portarono i polacchi a combattere a fianco degli Alleati.
La storia comincia nel settembre 1939, all'inizio della guerra, con la spartizione della Polonia tra Germania e Unione Sovietica. L'esercito polacco, ritiratosi verso est dopo l'aggressione nazista, divenne preda dei sovietici: moltissimi ufficiali furono uccisi, i soldati furono fatti prigionieri e inviati nei campi di lavoro in Siberia. Il quadro cambiò radicalmente nel giugno del 1941 quando la Germania ruppe il patto e attaccò l'Unione Sovietica. Improvvisamente i russi si ritrovarono alleati con i britannici: costretto a collaborare con Churchill, Stalin fu indotto a rilasciare i militari polacchi per farli combattere contro i tedeschi. Il generale Anders fu liberato dalla prigione dov'era detenuto e incaricato di ricostituire il II Corpo d'Armata polacco: riorganizzò così un esercito con i prigionieri che affluivano, in condizioni penose, dai campi di lavoro siberiani; i militari polacchi, ma anche i civili che fu possibile liberare, furono trasferiti con un lunghissimo viaggio dapprima in Persia, poi in Medio Oriente e in Egitto, tutti territori sotto il controllo britannico: qui furono addestrati e inquadrati in un vero esercito. All'inizio del 1944 il II Corpo polacco fu affiancato all'esercito alleato: fu protagonista della battaglia di Cassino ma anche della liberazione di Ancona e Bologna.
Alla fine della guerra la Polonia fu assorbita nella sfera di influenza sovietica e i polacchi, che erano stati prigionieri in Siberia, scelsero a malincuore di non rientrare più in patria. Il generale Anders rimase in esilio a Londra e quando morì, nel 1970, espresse l'ultimo desiderio: essere sepolto a Montecassino.

Questa è la storia in estrema sintesi. Possiamo ricostruirla in dettaglio attraverso due libri di recente acquisizione nella nostra biblioteca.
I soldati di Anders : l'odissea dei militari polacchi dalla prigionia in Siberia alla battaglia di Montecassino di Adam Kurlowicz, a cura di Aldo Kurlowicz è il diario di un soldato polacco, tradotta e rielaborata da suo figlio, nato e cresciuto in Italia. Racconta la storia dal punto di vista del soldato che accetta gli avvenimenti senza capirli, ma cercando di interpretarli con le poche notizie di cui dispone. Racconta le privazioni, la fame, le malattie, la perdita dei commilitoni ma anche la rinascita fisica e morale e i momenti di svago durante la riorganizzazione dell'esercito. La lettura è semplice ma l'ho trovata sempre interessante.
Memorie 1939-1946 : la storia del 2. Corpo polacco di Władysław Anders è la stessa storia narrata invece dal punto di vista del generale. Anders è un militare di carriera ma si rivela anche un fine politico e diplomatico. Racconta gli eventi dal punto di vista di chi partecipa alle decisioni prese ai massimi livelli e di chi ha la responsabilità non solo di un'armata ma anche di un popolo, perché si adopera per la liberazione di donne, vecchi e bambini, altrimenti destinati a morte sicura in Siberia. Tratta con Stalin il rilascio dei polacchi prigionieri, incontra Churchill per avere l'aiuto necessario dalla Gran Bretagna, concorda i piani militari con i comandi alleati nel Mediterraneo. Riscrive nel suo diario lo sviluppo degli eventi bellici vista dal punto di vista della Polonia e muove pesanti critiche alla politica staliniana. Dà un ampio spazio alle conseguenze delle conferenze di Teheran e di Jalta che decreteranno la fine dell'indipendenza polacca e il suo asservimento all'Unione Sovietica. Immagina, infine, il mondo nell'era della guerra fredda. Il libro è voluminoso e ricco di particolari, a volte prolissi, ma mi ha reso una visione della politica durante la guerra che non immaginavo.

Roberto Saviano ha raccontato questa storia in tv, potete rivederlo cliccando qui

Il cimitero polacco di Montecassino


Le tombe di Anders e di sua moglie

L'abbazia vista dalla croce dei polacchi su Quota 575


Omaggio alla tomba di Anders