A Natale
dello scorso anno ebbi l'occasione di incontrare un collega che era andato in
pensione mesi addietro. Durante lo scambio di auguri e chiacchiere, alla
domanda come si trovasse da pensionato mi rispose con una frase che mi colpì:
continuo a farmi la barba tutti i giorni. Voleva dire che non si era lasciato
andare, che anche se non doveva uscire manteneva un'abitudine che denotava
un'attenzione verso sé stesso. Ci ho ripensato in questi giorni di isolamento
in cui ci mancano tante cose, non ultima la montagna. Ho continuato a radermi
tutte le mattine anche quando non esco di casa, non rinuncio a fare qualcosa
che tenga la testa impegnata in modo fattivo: leggere, scrivere, ascoltare la
radio.
Ho qualche
buona notizia per chi volesse tenere la testa impegnata e, al tempo stesso,
sentire un odore di montagna, seppure soltanto virtuale. Stamattina ho
partecipato a una web conference con il gruppo di BiblioCAI con l'idea di
condividere in rete materiali di varia forma che riguardino in qualche modo la
montagna. Da parte mia ho segnalato la bella selezione di contenuti audio
operata da Nazzareno e di cui vi ho detto. In attesa che tutti i materiali
vengano raccolti e riordinati vi posso intanto dare qualche spunto
interessante.
Quest'anno
non si terrà il tradizionale appuntamento del Film Festival di Trento. Ma se i
festival si fermano ecco 100 titoli disponibili gratuitamente in rete, trovate
la notizia cliccando qui. All'interno dell'articolo trovate tre film
consigliati e la lista completa delle opere disponibili.
Vi giro
un'altra segnalazione ricevuta e che mi sembra interessante: Ayas e la scomparsa della Krämerthal Questo
documentario, realizzato nel 1997, ha ricevuto nel 2002 il "Premio
Alessandro Valcanover per lo studio della montagna", conferito
dall'Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti. Ayas è l’alta valle dell’ Evançon, ai piedi
del Monte Rosa; Krämerthal - ʺValle dei Mercantiʺ - è il nome dato dai
cartografi svizzeri del XVI secolo ai territori a sud del Colle del Teodùlo,
governati dai Conti di Challant. Lo trovate cliccando qui
Nella
speranza di alleviarvi questo periodo di isolamento e di mancanza di montagna,
vi lascio con l'augurio di rivederci presto.