Cento anni fa finiva la Prima Guerra Mondiale. Molte sono state le rievocazioni che si sono succedute durante l'ultimo mese. Su suggerimento di Tonino, la nostra biblioteca ricorderà gli eventi di un secolo fa dal punto di vista della nostra terra, con la presentazione del libro Riflessi della Grande Guerra tra Ciociaria e Alta Terra di Lavoro, di Costantino Jadecola: storico
di Aquino, è ben conosciuto tra gli appassionati di storia locale e non solo. I
suoi libri spaziano dalla vita di San Tommaso alla “strage dimenticata” di
Vallerotonda, da Luigi Andreozzi, brigante di Pastena, alla storia centenaria
della ferrovia Roccasecca - Avezzano.
Vi lascio a un'anteprima dei temi trattati dal suo ultimo volume e vi do appuntamento a venerdì 14 dicembre alle ore 19,00 presso la nostra sede.
Vi lascio a un'anteprima dei temi trattati dal suo ultimo volume e vi do appuntamento a venerdì 14 dicembre alle ore 19,00 presso la nostra sede.
Ma cosa accadde, cento anni or sono o giù di lì, nell'attuale territorio della provincia di Frosinone, a quel tempo diviso tra la provincia di Caserta e quella di Roma, quando anche qui arrivarono i segnali di quella che poi sarebbe passata alla storia come la Grande Guerra?
Al di
là delle prevedibili reazioni conseguenti la decisione dell’Italia di entrare
in guerra, non può dimenticarsi che su una superficie non indifferente del
territorio, cui si interessa il libro di Jadecola, a quel tempo erano ancora
palpabili gli effetti del disastroso terremoto della Marsica (13 gennaio 1915)
cosa, questa, che rendeva quei momenti ben più tragici di quanto di per sé già
non fossero.
Infatti,
per via di quella guerra, con gli uomini chiamati al fronte, i vari paesi
colpiti dal sisma, che già stentavano a ritrovare quanto meno la parvenza di un
accenno di normalità, venivano privati di una forza lavoro indispensabile visto
che ancora si doveva porre mano alla riparazione dei molti fabbricati
danneggiati ed alla ricostruzione di quelli distrutti.
Ma non
solo questo. Infatti, un paio di settimane prima dell’entrata in guerra
dell’Italia, giovedì 6 maggio, al polverificio di Fontana Liri c’era stata una
violenta esplosione che aveva causato la morte di almeno nove persone ed un
numero indefinito di feriti.
Tutto ciò mentre incombeva il reclutamento e
negli uffici postali arrivavano a fasci le cartoline di precetto che imponevano
a tutti i giovani abili alle armi di lasciare nel giro di qualche giorno la propria
famiglia e la propria casa e raggiungere il distretto o il corpo assegnato.
Di
essi, dei circa 14.000 giovani che erano partiti per il fronte dai circondari
di Frosinone e di Sora, alla fine, quelli che non ce l’avrebbero fatta
sarebbero stati poco meno della metà. Senza
considerare poi, che, quando la tragedia bellica stava per concludersi, fu la
volta di un altro evento catastrofico: la grande influenza, altrimenti nota come la “spagnola”, che fra il 1917 e il 1920
avrebbe ucciso decine di milioni di persone nel mondo ed anche qui da noi.
Questi, e naturalmente altri ancora, sono
alcuni dei temi trattati in Riflessi
della Grande Guerra tra Ciociaria e Alta Terra di Lavoro, il libro di
Costantino Jadecola che, per la prima volta in assoluto, apre uno squarcio sulle
drammatiche vicende che un centinaio di anni or sono, per via di quella guerra,
tormentarono il territorio.