domenica 10 aprile 2022

Giovanni Segantini, il cercatore di luce

Il cercatore di luce è il titolo di un bel romanzo di Carmine Abate, pubblicato da Mondadori. Due storie si intrecciano, a distanza di un secolo: il legame, tra questi eventi così lontani nel tempo, è un quadro che Giovanni Segantini, il celebre pittore delle Alpi, avrebbe regalato al nonno dell’io narrante. Quest’ultimo è ancora adolescente quando sale nella baita di famiglia, sulle montagne del Trentino: qui scopre un dipinto che rappresenta una donna, con gli occhi chiusi, appoggiata sotto un albero, con in braccio il suo bambino. Ne resta affascinato. Attraverso i racconti della nonna, il ragazzo risalirà alle vicende umane e artistiche di Giovanni Segantini che gli sembreranno, in qualche modo intimamente collegate a quelle della sua famiglia, nei momenti di incanto davanti alla meraviglia della natura alpina come in quelli drammatici.
Nato da famiglia poverissima, Segantini visse una infanzia infelice a causa della morte prematura della madre; praticamente analfabeta, la sua vita cambiò grazie al suo innato talento e all’incontro con Bice Bugatti, di agiata famiglia milanese, eterno amore della sua vita. La coppia peregrinò fino a stabilirsi in val Bregaglia e a Maloja. Fu qui, a contatto con la straordinaria bellezza della natura alpina, che il pittore realizzò i suoi capolavori. I suoi quadri rappresentano, attraverso i paesaggi montani, i temi fondamentali della vita umana: la vita e la morte, la natura, l’amore.
Alternando le descrizioni della malga trentina e dello splendore dell’Engadina, delle vicende della famiglia Segantini e della famiglia dei giorni nostri attraverso tre generazioni, la narrazione ci porta fino al finale, dolcemente triste.
Oltre il piacere della lettura, per me il libro è stata una rivelazione che mi ha condotto a interpretare i quadri di Segantini che ho visto, purtroppo, soltanto nelle riproduzioni: ne ho apprezzato così la ricerca della luce delle montagne e l’immensità del cielo.
 

domenica 3 aprile 2022

Un appassionante giallo di montagna

La nostra biblioteca ha acquisito un nuovo libro, Delitti alle Traversette di Nicolas Crunchant.
Arturo che lo ha letto ne consiglia la lettura, soprattutto agli appassionati del giallo di montagna.

I gialli di ambiente montano sono tra le mie letture preferite. Quando ho notato nella pagina della Rivista dedicata ai libri questo nuovo romanzo di un autore francese l’ho subito segnalato a Piero per aggiungerlo alla già nutrita collezione di thriller della nostra biblioteca. Devo ora affermare che non mi sono sbagliato: il romanzo è uno dei più avvincenti letti negli ultimi anni. Già dalle prime pagine ci sentiamo proiettati nella conca delle Traversette, sul versante francese del Monviso, al cospetto della grande montagna, tra pascoli e laghetti, tra pareti rocciose e nevai. Subito ci colpisce la figura di Franck il protagonista narrante, un guardiaparco innamorato del suo lavoro e dell’ambiente in cui vive. Un personaggio che subito ti coinvolge: vive in una capanna di legno in quota e passa le giornate ispezionando le sue montagne, attento che erbe e fiori protetti non vengano raccolti, animali non vengano abbattuti, escursionisti non corrano pericoli. E particolari sono i rari personaggi che incontra: la possente pastora spesso ubriaca, la rissosa coppia di rifugisti, il barbuto amico guida alpina. Questa scelta di vita è certo frutto di un passato burrascoso: terribili scenari di guerra e un perduto amore turbano i suoi ricordi; solo la tranquillità della Riserva si addice ad un solitario come lui. E quando la scoperta di un duplice omicidio turba la quiete delle sue montagne, dopo che lui stesso aveva inseguito il presunto assassino in un rocambolesco inseguimento nelle tenebre e tra le rocce, si dedica interamente alla ricerca della verità, conscio che certamente il colpevole è nella cerchia di quei pochi valligiani che lui ben conosce. Giungerà infine ad un confronto con l’omicida, dopo un altro appassionante inseguimento notturno durante l’infuriare della tempesta, su al colle dove tutto era cominciato dodici anni prima e dove tutto si compirà in modo drammatico.

L’autore vive da trenta anni nell’area francese del Monviso dove opera come guida esperta del patrimonio storico-naturalistico. Per questo motivo risulta così precisa ed attenta la descrizione che ne fa dei luoghi e dell’ambiente, dimostrando passione ed amore per la natura e le montagne attraverso le emozioni del suo forestale. Questo è il suo primo romanzo tradotto in Italiano, ma ne ha scritti altri con Franck Verbier come protagonista; è cosa certa che i prossimi non me li lascerò sfuggire.