mercoledì 11 settembre 2019

Pronti per la rentrée?


Bentornati. Ricominciamo i nostri appuntamenti in biblioteca, venerdì 13 settembre, con un poeta locale, di cui avrete già letto nella newsletter del CAI, con l’intento di aprire sempre di più la nostra associazione alla realtà cittadina. Torneremo poi a occuparci di argomenti più vicini alla montagna, abbiamo già diverse idee in cantiere a cui voglio accennarvi.
Qualche mese fa è uscito il libro FALCO I-REMS che racconta il tragico incidente dell’elisoccorso del Cadore in cui perse la vita Fabrizio Spaziani. A dieci anni di distanza mi sembra doveroso ricordare questo nostro socio, a cui nel frattempo è stato intitolato l’ospedale cittadino, approfittando di questo libro e magari invitando uno degli autori, se ci riusciremo.
Sarebbe bello poter rievocare la figura di Ettore Castiglioni, alpinista, scrittore e redattore di guide, musicista e antifascista. Nazzareno sta leggendo Il codice Debussy, un giallo ii cui protagonista si trova a ripercorrere gli ultimi luoghi visitati da questo grande alpinista  – il rifugio al confine con la Svizzera da cui faceva espatriare ebrei e perseguitati politici, il Teatro alla Scala a Milano distrutto dai bombardamenti, fino alla Valtellina, dove Castiglioni trovò la morte in circostanze drammatiche.
In una prossima serata vorrei regalare alla biblioteca Il Monte Analogo, un libro considerato un classico della letteratura di montagna. Sotto le parvenze di un romanzo d’avventure, o di un racconto fantastico, Il Monte Analogo ci offre una «metafisica dell’alpinismo», attraverso la scalata incompiuta alla vetta che simboleggia il contatto tra la Terra e il Cielo, tra il terreno e il trascendente. Potremmo arricchire la serata con citazioni di altre montagne sacre. In biblioteca abbiamo il Sinai raccontato da un’alpinista, Nives Meroi, e da un teologo, Vito Mancuso. Ma ce ne sono ancora tante, specie nelle religioni orientali: mi viene in mente il giro del monte Kailash che è un pellegrinaggio imprescindibile per i tibetani. Insomma, è un argomento che potrà portarci lontano.
Dopo la serata su Guido Rossa, ma anche dopo la tragica fine di Daniele Nardi, Angelo ha sollevato il tema della frequentazione della montagna come gesto di individualismo esasperato piuttosto che come momento di solidarietà e di inclusione sociale. L’argomento è vasto e non semplice da trattare. Abbiamo pensato a un progetto ambizioso: un talk-show immaginario con tre grandi figure del passato che hanno fatto e raccontato l’alpinismo del Novecento (per chi ascolta RadioTre, una sorta di "Tutta l’umanità ne parla"); naturalmente daremo vita a questi tre giganti attraverso i loro scritti. Non sarà affatto facile, ma se riesce….
Ancora una volta avremo bisogno di tutti voi: di chi vorrà collaborare con noi alla preparazione delle serate e di chi ci userà la cortesia di ascoltarci. A presto!