domenica 2 dicembre 2018

Riflessi della Grande Guerra in Ciociaria

Cento anni fa finiva la Prima Guerra Mondiale. Molte sono state le rievocazioni che si sono succedute durante l'ultimo mese. Su suggerimento di Tonino, la nostra biblioteca ricorderà gli eventi di un secolo fa dal punto di vista della nostra terra, con la presentazione del libro Riflessi della Grande Guerra tra Ciociaria e Alta Terra di Lavorodi Costantino Jadecolastorico di Aquino, è ben conosciuto tra gli appassionati di storia locale e non solo. I suoi libri spaziano dalla vita di San Tommaso alla “strage dimenticata” di Vallerotonda, da Luigi Andreozzi, brigante di Pastena, alla storia centenaria della ferrovia Roccasecca - Avezzano. 
Vi lascio a un'anteprima dei temi trattati dal suo ultimo volume e vi do appuntamento a venerdì 14 dicembre alle ore 19,00 presso la nostra sede.

Ma cosa accadde, cento anni or sono o giù di lì, nell'attuale territorio della provincia di Frosinone, a quel tempo diviso tra la provincia di Caserta e quella di Roma, quando anche qui arrivarono i segnali di quella che poi sarebbe passata alla storia come la Grande Guerra?
Al di là delle prevedibili reazioni conseguenti la decisione dell’Italia di entrare in guerra, non può dimenticarsi che su una superficie non indifferente del territorio, cui si interessa il libro di Jadecola, a quel tempo erano ancora palpabili gli effetti del disastroso terremoto della Marsica (13 gennaio 1915) cosa, questa, che rendeva quei momenti ben più tragici di quanto di per sé già non fossero.
Infatti, per via di quella guerra, con gli uomini chiamati al fronte, i vari paesi colpiti dal sisma, che già stentavano a ritrovare quanto meno la parvenza di un accenno di normalità, venivano privati di una forza lavoro indispensabile visto che ancora si doveva porre mano alla riparazione dei molti fabbricati danneggiati ed alla ricostruzione di quelli distrutti.
Ma non solo questo. Infatti, un paio di settimane prima dell’entrata in guerra dell’Italia, giovedì 6 maggio, al polverificio di Fontana Liri c’era stata una violenta esplosione che aveva causato la morte di almeno nove persone ed un numero indefinito di feriti.
Tutto ciò mentre incombeva il reclutamento e negli uffici postali arrivavano a fasci le cartoline di precetto che imponevano a tutti i giovani abili alle armi di lasciare nel giro di qualche giorno la propria famiglia e la propria casa e raggiungere il distretto o il corpo assegnato.
Di essi, dei circa 14.000 giovani che erano partiti per il fronte dai circondari di Frosinone e di Sora, alla fine, quelli che non ce l’avrebbero fatta sarebbero stati poco meno della metà. Senza considerare poi, che, quando la tragedia bellica stava per concludersi, fu la volta di un altro evento catastrofico: la grande influenza, altrimenti nota come la “spagnola”, che fra il 1917 e il 1920 avrebbe ucciso decine di milioni di persone nel mondo ed anche qui da noi.
Questi, e naturalmente altri ancora, sono alcuni dei temi trattati in Riflessi della Grande Guerra tra Ciociaria e Alta Terra di Lavoro, il libro di Costantino Jadecola che, per la prima volta in assoluto, apre uno squarcio sulle drammatiche vicende che un centinaio di anni or sono, per via di quella guerra, tormentarono il territorio.